Gli artigiani Fornasier e Sepulcri faranno 600 chilometri a piedi: «Unitevi alla nostra iniziativa»
Più di seicento chilometri a piedi per dire basta ai suicidi per la
crisi, per invitare gli imprenditori a condividere il loro problemi, per
dire al Governo di darsi una mossa. Roberto Sepulcri, artigiano di 47
anni di Follina e l’amico Rolando Fornasier, fabbro di 52 anni di
Solighetto, intraprenderanno questa marcia pacifica, direzione Roma a
metà maggio, «contro il governo cieco e sordo, a sostegno di artigiani e
imprenditori stremati e portati alla disperazione». Si parte da piazza
degli Emigranti a Solighetto: i due cercano qualche sponsor, ma
soprattutto altri titolari di aziende che si mettano in cammino con
loro. Entrambi stanno facendo oramai da tempo i conti con la crisi:
Roberto continua a tirare avanti l’attività con estrema fatica, Rolando,
abilissimo fabbro, è stato costretto a chiuderla nel dicembre dell’anno
scorso perché non c’era più lavoro. «Ogni giorno qualcuno si toglie la
vita, mentre il Governo rimane inerte. Abbiamo deciso di andare a Roma a
piedi per dire a tutti coloro che pensano al suicidio, di non farlo,
una soluzione si trova, i problemi bisogna condividerli». Roberto
racconta la sua vicenda: «Sono artigiano da 21 anni, abito a Follina,
l’idea era di lasciare l’attività a mio figlio. Ora invece siamo
entrambi sotto lo stesso tetto e senza un lavoro. E ho anche due bambini
piccoli. Il paradosso è che non posso nemmeno chiudere l’attività
perché non riesco a vendere l’attrezzatura, non la compra nessuno. E
come me tanti imprenditori non riescono a chiudere l’attività perché
hanno il mutuo». Lunedì Roberto inizierà un lavoro che gli frutterà 700
euro: una beffa dice, dato che le incombenze burocratiche gli sono
costate 1.100 euro. «Come me tanti, la disperazione in giro si vede, la
gente ha paura di confidarsi. E invece dobbiamo unirci, diventare
solidali, parlarne». (s.g.)
Fonte:tribunatreviso
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