mercoledì 17 aprile 2013

È un bollettino di guerra.

La crisi continua a uccidere, ancora morti suicidi per mancanza di lavoro, debiti o anche solo depressione dovuta, forse, anche alla situazione difficile in cui si vive e alla mancanza di prospettive per il futuro. Il bollettino nelle ultime ore parla di cinque casi avvenuti tra il nord e il profondo sud.
MURATORE SI IMPICCA A TORINO. A soli tre giorni dalla morte del grossista ortofrutticolo strozzato dai debiti e dalle cartelle esattoriali, nel capoluogo piemontese, ieri sera un muratore si è ucciso impiccandosi dopo avere saputo dalla ditta che il lavoro, un cantiere alla periferia del capoluogo piemontese, era finito e che non c'era più posto per lui. L'uomo, 38 anni, conviveva con la compagna incinta di sei mesi in un appartamento del popolare quartiere Barriera di Milano, nella zona nord-orientale della città. E' sceso in cantina e si è appeso con un cavo elettrico a una trave. Così l'ha trovato la compagna, quando per lui non c'era più nulla da fare.
SUICIDI AD ASOLO E NEL VICENTINO. Un muratore trevigiano di 52 anni che da tempo viveva un grave stato di sofferenza perché non riusciva a trovare lavoro si è ucciso impiccandosi nella sua abitazione a Castelcucco di Asolo (Treviso). In Veneto sempre oggi un altro caso di suicidio per impiccagione: quello di un operaio vicentino 33enne, sposato e padre di due figli, che si è tolto la vita appendendo la corda ad un albero. In questo caso però, secondo gli investigatori, non sarebbe stato il lavoro la causa scatenante del tragico gesto, dal momento che l'uomo soffriva già di depressione.
IMPRENDITORE SI IMPICCA IN AZIENDA NEL BARESE. Un imprenditore del settore del marmo, di 60 anni, si è impiccato a una trave del capannone della sua azienda a Bitonto(Bari). In un biglietto trovatogli addosso da agenti di polizia c'é scritto: "Nel momento del bisogno tutti mi hanno abbandonato". Le difficoltà economiche in cui si era venuto a trovare per mancanza di commesse lo avevano costretto a licenziare alcuni operai continuando a tenere con sè i due che lo seguivano da 30 anni.
Poi si è trovato a non poter più neanche pagare con puntualità gli stipendi ai due rimasti. Persone a lui vicine hanno sostenuto che vantava anche crediti mai incassati.
IMPRENDITORE SI SPARA ALLA TESTA A TAORMINA. In Sicilia, a Taormina, si è tolto la vita un imprenditore di 76 anni, titolare di un residence nella località turistica siciliana.
Secondo quanto è stato riferito dai familiari, soffriva di crisi depressive. Non è escluso però che l'imprenditore potesse avere preoccupazioni economiche tanto che i carabinieri stanno esaminando i suoi conti.

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