mercoledì 12 giugno 2013

dalla tribuna di Napoli

Suicidio di Ercolano, la disperazione dei commercianti: "Stiamo chiudendo tutti"

La denuncia della figlia Maria: "Nessuno è venuto a darci conforto: dove sono gli assessori e il sindaco?"


ERCOLANO — «Dove sono ora gli assessori e il sindaco? Dove sono quelli che lo chiamavano per un evento, per un palco da allestire in pochissimo tempo e poi gli dicevano: “Non ti preoccupare Antò, te lo diamo il permesso”? Papà correva sempre: il lavoro era la vita sua, da quando è nato. Perciò voleva pagare e ottenere quella concessione. Ma si sentiva preso in giro».

Maria Assunta Formicola ha 30 anni, e tre figli. Aiutava suo padre Antonio in negozio. Fin da quando è nata ha saputo che “lavorare nei fiori” era il suo destino. Ieri ha visto quel destino, e quel padre, consumarsi tra le fiamme. Era troppo tardi quando lei e suo fratello, Giuseppe, sono corsi a piedi al Comune.

Vico Sacramento ad Ercolano è solo uno dei molti vicoli a ridosso della costa dove sembra che il tempo si sia fermato. Case modeste, un’abitazione sull’altra, ma famiglie semplici, il mare che si vede poco ma di cui in alcune sere si sente l’odore. Se alzi gli occhi, di poco, scorgi sempre imponente il Vesuvio. È all’ombra di quelle serre e di quei fiori cresciuti sui costoni della montagna che Antonio, i suoi fratelli, suo padre e ormai anche i suoi figli erano cresciuti lavorando fin da piccolini. Fiorai da generazioni. Anche, spesso, per conto del Comune. Antonio  che, come tutta la famiglia, era conosciuta in paese con un soprannome antico, i Zannuti  non si tirava mai indietro.

In questo vicolo arriva il lungo pellegrinaggio di commercianti, amici, parenti, semplici cittadini. «Mio padre era sempre a disposizione di tutti, soprattutto per la politica e il Comune. E pagava tutte le tasse, aveva sempre tutto a posto, perciò non poteva capire perché non gli davano quel permesso di esporre un po’ di merce davanti al negozio. I vigili erano venuti a fare perfino la ricognizione, a misurare i marciapiedi. E poi gli avevano detto no. Mio padre, qualche mese fa, si arrabbiò così tanto con il comandante dei vigili, che quel signore lo ha anche denunciato per minacce. Io mi preoccupai, chiesi in giro “Ma se mio padre si fa del male, lui non la sopporta ‘sta cosa”? E gli altri mi dicevano: “Ma chi Antonio, quello è uno buono, bravo, non farà nulla”».

Anche Giovanni Illo, storico erede di una famiglia di pasticcieri da tre generazioni sul corso Resina, ed ex presidente del consorzio terrenziano dei commercianti, è sconvolto, amareggiato. Indica uno ad uno tutti i negozi chiusi sul corso Resina: «Guardate quella salumeria: chiusa. Guardate la ferramenta: chiusa. E la merceria: chiusa. È rimasto solo quello con i tatuaggi, io con i miei dolci, e quest’altro locale l’ho dovuto affittare, meno male. Avrei voluto per il bene del paese mettere una caffetteria, che qui a volte passano i turisti e non possono fermarsi, macché. Hanno allargato i marciapiedi, ma messo tanti paletti e non hanno previsto aree di sosta. Così viviamo ingabbiati. Tanta bellezza intorno, e tutto inutile. Siamo come disperati".

Tra le più accorate testimonianze, c’è quella di Luisa Bossa, ex sindaco anticamorra di Ercolano, oggi deputata Pd. Anche lei, da primo cittadino, conosceva bene la disponibilità del fioraio delle istituzioni. L’uomo che correva appena gli si diceva: “Dai, è per il paese”. «Sono commossa e profondamente addolorata per la morte di Antonio Formicola  sottolinea la Bossa  lo conoscevo bene, era una persona serissima, un uomo disponibile, sensibile, che sapeva fare il suo mestiere come pochi. Ha lavorato decine di volte per il Comune, quando io ero sindaco. Non ha mai fatto mancare la sua disponibilità per rendere Ercolano bella, accogliente. Ha fornito fiori ad iniziative, manifestazioni, eventi. E, non lo nascondo, a volte anche gratis, perchè capitava di non avere i soldi per pagare tutto il dovuto. Era una persona straordinaria, e la sua morte, così tragica, deve farci riflettere a fondo». 

Anche la Bossa riflette sul fatto che alcune risposte della burocrazia vadano riviste: «Un uomo paziente, sensibile e disponibile come Formicola, non arriva a tanto per caso. Evidentemente era ad un punto di esasperazione molto forte. È necessario che la sua morte apra il cuore a tanti di noi. Dobbiamo riflettere e agire. A partire dal Parlamento è necessario intervenire rapidamente sui temi della crisi»
.

Nessun commento:

Posta un commento